Tratto da www.aeroporto.palermo.it:
Si è concluso a Palermo martedì 8 aprile il primo ciclo di incontri sugli aeroporti come “Sfida per il territorio e opportunità di sviluppo” organizzato dall’Enac in collaborazione con le società di gestione aeroportuale (cfr. AIR PRESS, Fasc. 13-14/08, pag.575). Tre incontri in tutto, i primi due a Catania e a Trapani il 27 e 28 marzo, per fare il punto sul sistema aeroportuale siciliano e sul programma di investimenti di agenda 2000 ormai in gran parte realizzato. Le risorse sono quelle del periodo di programmazione europea 2000-2006. Oltre 900 milioni di euro gli investimenti previsti dagli accordi di programma quadro sottoscritti con le singole regioni dell’Italia del Sud. Per la sola Sicilia 350 milioni di euro per ridefinire la fisionomia del sistema aeroportuale isolano. Un assetto risolutamente bipolare con il tandem Catania-Comiso da un lato e Palermo- Trapani dall’altro.
Il bilancio del periodo 2000-2006, ma anche le prospettive della programmazione 2007-2013 (e oltre) sono state al centro del convegno moderato dal condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi, con gli interventi del presidente dell’Enac Vito Riggio, dei vertici della Gesap, e gli approfondimenti tecnici di Stefano Flamini e Giovanni Tesoriere. A Palermo sono stati investiti più di 90 milioni di euro per interventi che riguardano le infrastrutture di volo, l’aerostazione passeggeri, la costruzione dei pontili d’imbarco, l’installazione del sistema di controllo radiogeno dei bagagli. Ma la vocazione di Palermo all’innalzamento della qualità dei servizi sembra inarrestabile. L’amministratore delegato della Gesap, Giacomo Terranova, ha aperto i lavori presentando gli interventi che saranno realizzati nei prossimi anni e che rivoluzioneranno il “Falcone-Borsellino”. “Investiremo 200 milioni di euro nei prossimi quattro anni – ha affermato Terranova – in una serie di interventi che rivoluzioneranno l’intera struttura”. Il terminal passeggeri passerà dagli attuali 36.000 metri quadrati a 44.000 nel 2010 e 65.000 successivamente. Molte altre le novità nel breve termine. Nella nuova area imbarchi entro settembre sarà aperta una galleria commerciale di 900 metri quadrati. Sempre dopo l’estate partirà il cantiere del nuovo edificio per gli uffici, progettato dall’architetto Iano Monaco. La nuova palazzina sarà realizzata in un anno e mezzo e consentirà lo spostamento di tutti gli uffici in modo da dedicare l’aerostazione interamente ai passeggeri. Gli spazi riconquistati serviranno ad un’area di ristorazione con vista sul mare di Punta Raisi. Il tutto si tradurrà in una crescita del comfort complessivo per i passeggeri.Quando termineranno i lavori nell’aeroporto di Palermo? “Mai” – è stata la risposta provocatoria del direttore della Gesap Carmelo Scelta. “ Il master plan deve essere dinamico e rappresentare il costante punto di riferimento per lo sviluppo dell’aeroporto. La crescita del traffico – ha continuato Scelta – sarà accompagnata da un aumento della superficie del piazzale aeromobili e del terminal passeggeri”. Il direttore della Gesap non lascia da parte le sue preoccupazioni ambientali, consapevole dell’eccezionalità naturalistica del sito dell’aeroporto. L’aeroporto deve crescere “risarcendo il territorio”. L’area fra l’aerostazione e il mare verrà sgombrata di tutti gli edifici ormai obsoleti e inutilizzati e opportunamente sanata. L’aeroporto riconquisterà così il mare grazie ad un parco naturalistico ospitato dalla zona a mare bonificata. Spariranno la centrale elettrica e l’inceneritore. Il parcheggio che oggi si trova davanti all’aerostazione verrà spianato e sostituito da un multipiano da 2.500 posti auto. "Quello che conta non è il primato nel numero dei passeggeri, ma la loro tipologia: domestici, internazionali o Intercontinentali" ha aggiunto Carmelo Scelta spiegando che "ad oggi l’80% dei passeggeri che partono da Palermo sono domestici e un passeggero su due va a Milano o a Roma" e quindi “un aeroporto con un numero limitato di destinazioni è di per sé fortemente limitato”. Palermo è l’unico scalo Intercontinentale in Sicilia, che consente l’operatività degli aerei wide-body. A Palermo Alitalia fa l’addestramento dei Boeing 777. “Nei prossimi dieci anni l’aeroporto sarà saturo: dovremo allungare la pista di 600 metri sul mare” ha concluso Scelta.
Giovanni Tesoriere, coordinatore del Nucleo valutazione interventi pubblici della Regione Siciliana, ha fatto un quadro sui fondi pubblici disponibili in Sicilia nel settennato 2007-2013. Il comparto dei trasporti in Sici1ia dispone di una ricca dotazione di fondi pubblici. Il budget è di 24 miliardi di euro. “Ma c’è difficoltà nell’utilizzo di queste risorse – ha affermato Tesoriere – per carenza di progettualità e di tempi certi nella realizzazione”. Ha concluso il presidente dell’Enac Vito Riggio: “Sono tanti 24 miliardi di euro e non devono perdersi nei rivoli delle istanze clientelari e localistiche. Gli aeroporti sono al servizio della crescita di un territorio che abbia le infrastrutture per crescere”.Ha continuato il presidente dell’Enac: “A trent’anni dagli ultimi interventi la Sicilia ha finalmente un sistema aeroportuale all’altezza delle proprie esigenze, che deve essere gestito con criteri imprenditoriali. All’Enac, autorità unica per l’aviazione civile, il compito di fare da regolatore”. Finalmente ottime prospettive anche per gli aeroporti delle Isole minori, in attesa da due anni dell’inizio dei lavori per la costruzione delle nuove aerostazioni. “Pantelleria e Lampedusa saranno due autentici gioielli. Proprio lunedì (7 aprile, NdR) – ha dichiarato Riggio – il ministro Francesco Rutelli ha controfirmato la valutazione di impatto ambientale, adesso andiamo ad appaltare le opere per 60 milioni di euro”.
hehe il mio articolo 🙂
STRAORDINARIO!
L’intero progetto, con tanto di modello in scala, è interamente allestito all’interno dell’attuale aerostazione; nel piano delle partenze, nei pressi di quelle sculture bronzee per intenderci.
Sarà un aeroporto degno di una città come la nostra… FINALMENTE! 🙂
si chissà quanto ci speculeranno sopra
devono allungare la pista di 600 metri nel mare? e l’impatto ambientale, i fondali marini ecc. ecc.?